"Ciao!"
"Ciao!"
"Che ci fai alla stazione?"
"Eeeh, mi hanno forzato ad andare a Firenze per vedere uno spettacolo di danza. Aunf..."
È in questo modo che mi risponde la coetanea incontrata alla stazione, mentre si volta a guardar con occhi arresi la madre, che chiacchera con amici.
Che errore, che orrore che vedo!
Ella è una ragazzina che sta un po' nelle sue. A sua madre preme molto il fatto che la figlia abbia tante amiche e sia ben integrata; per questo motivo la trascina a questo e a quell'altro ritrovo per ragazzi. La mamma crede di farle un favore, la figlia perde l'ennesima giornata a guardare uno spettacolo che non le interessa con gente che magari non le sta nemmeno simpatica. Wow, che bell'aiuto. Dopo oggi, chissà quanti amiconi ed amicone si sarà fatta. Come se in un teatro si possa chiacchierare senza esser ripresi da qualche spettatore interessato, qualche sorvegliante o addirittura il proprio genitore! Con quest'ultima opzione entriamo già nel paradossale.