mercoledì 1 febbraio 2017

Diffamazione e violazione della privacy

sono stato diffamato
Mesi fa una ragazza mi ha fatto perdere tempo e voglia di vivere perché non aveva chiara la differenza tra diffamazione, violazione della privacy e quello che faccio io. Riferendosi a questo mio articolo mi ha accusato di diffamazione e violazione della privacy, mostrandosi convintissima di avere chiari questi concetti, ma dimostrando di averne capito in realtà poco o nulla.
Ho pensato che una simile confusione in testa potesse averla qua e là anche qualche mio lettore e così, dopo essermi debitamente documentata, ho deciso di fare un breve spieghetto.

Diffamazione

La diffamazione è un reato previsto dall’art. 595 del codice penale.
La norma punisce la persona che, mentre comunica, offende la reputazione di un’altra. Questa offesa viene definita “diffamazione” se viene pronunciata quando l’offeso non è fisicamente presente (se invece è presente il reato è ingiuria).
Naturalmente se non viene pronunciato il nome dell'offeso e non viene fatto capire inequivocabilmente con delle perifrasi, il reato non sussiste.

Violazione della privacy.

La violazione della privacy ha un aspetto giuridico (oggettivo, secondo la legge vigente) ed uno etico (soggettivo, variabile a seconda di opinioni e valori di ogni persona).
Cominciamo da quello giuridico. Ecco quando si commette reato di violazione della legge sulla privacy…

È reato diffondere informazioni su una persona senza il suo consenso riguardanti:
- malattie;
- orientamento sessuale.

Inoltre è reato:

- Registrare una telefonata a cui questa persona partecipa senza precedentemente avvertirla (ho detto avvertirla, non avere il suo consenso). Ed è reato pubblicare la registrazione della telefonata senza il suo consenso.

- Detenere i dati non pubblici di una persona (scritti su un foglio, salvati in un file sul tuo computer o salvati su un file online) senza il consenso della persona interessata.
Nota: il web non è considerato un luogo pubblico. Quindi se trovi un indirizzo email sul web non significa che tu possa usare l'indirizzo per scopi diversi da quelli che ci sono scritti sul sito dove hai trovato la mail (sempre che il sito appartenga a quella persona o dica la verità sul fatto che quella persona vuole essere contattata per quel motivo!). Stessa cosa per il numero di telefono

- Scattare una foto ad una persona senza il suo consenso in un luogo non pubblico

- Pubblicare una foto che ritrae una persona (anche se in un luogo pubblico) senza il suo consenso
Quindi senza il consenso di una persona puoi scattarle una foto in un luogo pubblico e tenerla per te, senza pubblicarla.

Eccezioni: la legge afferma che è possibile scattare e pubblicare foto di persone senza il loro consenso quando:

- si tratta di persone note
- sono persone che ricoprono uffici pubblici
- la fotografia serve per usi di giustizia
- ci sono scopi scientifici, didattici o culturali
- la fotografia è collegata a fatti, avvenimenti o cerimonie di interesse pubblico
- la fotografia è collegata a fatti, avvenimenti o cerimonie che sono state svolte in pubblico

Fine dell'aspetto giuridico. Tutto il resto attiene all'etica, e quindi a cosa sia lecito fare e cosa sia violazione della privacy secondo le opinioni di ognuno.
Ad esempio, se spifferi a Tizio che la sua fidanzata si è fatta possedere dal suo amico Caio, non commetti reato. Tipicamente, secondo l’opinione di Tizio hai fatto la cosa giusta e lodevole; secondo l’opinione di Caio hai violato la sua privacy e avresti dovuto farti gli affaracci tuoi.
Se racconti a un genitore antidroga che suo figlio ha fumato uno spinello, il genitore ti ringrazierà dell’informazione, mentre il figlio ti maledirà in quanto ficcanaso della malora. E anche qui secondo la legge sei a posto.

Raccontare online un fatto senza far caire di chi parlo (ciò che ho fatto io).

Raccontare online un fatto senza fare nomi né perifrasi rivelatrici, come avrai già capito, non è punibile legalmente, né può essere considerato sbagliato da un punto di vista etico, perché per la persona interessata non sussiste nessun tipo di danno sociale (per quanto ne sa il lettore/ascoltatore potrei anche essermi inventata tutto). Al massimo può essere irritata dal fatto che leggendo quell’articolo che ho scritto (o guardando quel video che ho messo su Youtube, etc) le viene in mente di nuovo quell’episodio, nel caso sia stato spiacevole. Ma allora la semplice soluzione è guardare altrove.

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