giovedì 7 aprile 2016

L'amore se ne va? Perché?

Noi persone abbiamo relazioni. È la nostra natura. E siamo condizionati da un evento che sicuramente si presenterà nella vita almeno una volta (ma più probabilmente più volte): l'amore.

Mia sorella mi ha chiesto come cambia l'amore crescendo, e perché gli adulti non hanno più quel "trasporto" tipico dei ragazzi innamorati. Molto spesso, dice, sembra che maturare significhi smettere di amare. Molte coppie, se interrogate su questo, dicono tipo "Noi viviamo il nostro rapporto in modo maturo", ma è un goffo modo di dire "l'amore non c'è più".

Che gli succede, all'adulto, a un certo punto?

Perché smette di avere quel trasporto che aveva all'inizio? Cioè il batticuore che senti quando il tuo amore ti manda un messaggio o semplicemente ti guarda, pensarlo frequentemente, fare grandi o piccoli doni, avere voglia di dire forse un po' troppo spesso parole dolci, avere un'inesauribile curiosità di ascoltare i suoi pensieri, sentire un sussulto al cuore quando lo vedi arrivare da lontano, non riuscire a trattenere il sorriso quando lo guardi, avere voglia di accarezzarlo o baciarlo anche se non ha fatto niente di particolare per meritarlo.

Perché?

Voglio provare a dare una risposta. Senza cognizione di causa, affidandomi giusto al mio intuito... Non so se e quanto sia simile alle risposte già date dalle migliaia di psicologi intervistati sulle varie riviste femminili... oppure da pazienti afflitti dal partner che non è più quello di una volta.
E insomma la mia risposta, destinata a mia sorella, ma che voglio condividere anche qua, è:

I ragazzi hanno quel trasporto perché sono alle prime esperienze, le più belle ed emozionanti, e... non è che dopo sia impossibile emozionarsi... è solo più raro, e sono necessarie esperienze sempre più forti per ottenere lo stessa intensità di emozione (ehi, ricorda un po' il passaggio alle droghe via via più pesanti).
Oppure quando si sta insieme da molto tempo si tende a non esprimere i nostri sentimenti, perché si considerano ormai scontati - quando, invece, non lo sono affatto.

C'è chi dice che è normale non emozionarsi più perché ci si abitua, così come un film che risulta commovente la prima volta che lo vedi non lo è più se lo rivedi tutti i giorni per 10 anni, a meno di non essere molto, molto sensibile, o avere qualche serissimo problema di memoria.

Però, pensandoci bene, quando si ama è diverso. Anche se più o meno sappiamo già cosa si prova quando il nostro amore ci da un bacio, ci abbraccia o ci sfiora la guancia con le dita, le labbra o i capelli, comunque rimangono momenti speciali. Solo quando non si ama più si smette di provare quel trasporto.

Forse allora la domandona di prima è equivalente a chiedersi semplicemente... Perché smettiamo di amare?

Uhm.

Beh..

Beh, quando l'amore finisce... credo che sia perché l'immagine fiabesca del fidanzato/a che avevamo e l'immagine fiabesca della vita che sognavamo con lui/lei cede il posto alla realtà.

Quindi la bellezza interiore ed esteriore, che una volta conquistate diamo per scontate, vanno un po' più in secondo piano e lasciano che l'attenzione si focalizzi anche sui difetti, non più offuscati da quella botta di innamoramento che ci stordiva e ci accecava.

Inoltre la bellezza esteriore se ne va. Nei casi più fortunati se ne va lentamente, ma se ne va. E se non è "sostituita" da una bellezza interiore che rende una persona piacevolmente unica, e da un legame interiore abbastanza solido, non può più fare da collante... Così la prima persona appena un po' più carina (interiormente ed esteriormente) che si presenta, affascina di più del partner attuale, anche per il solo fatto che, avendolo/a appena conosciuto (o non conoscendolo/a per nulla), non se ne vedono i difetti, proprio come è accaduto all'inizio col il partner precedente.

Un po' la stessa storia del nuovo partito che acchiappa di più perché fa promesse e critica le malefatte del partito che sta governando. Le promesse vincono sempre sui fatti, perché appartengono più alla fantasia e inventarne anche di bellissime è un giochetto da ragazzi.

Questa situazione triste e tremenda accade perché si fa un errore all'inizio: ci si fa sedurre solo dalle caratteristiche che riguardano l'apparenza, rifiutando di vedere la realtà in modo completo. Ma la realtà completa, con tutte le sue imperfezioni, prima o poi si presenta. Toc toc.
E, una volta che abbiamo la verità completa davanti agli occhi che si fa? Si cambia partner? Non sempre. A volte si rimane con quello che si ha, giusto per la paura di restare soli, o perché si è pigri o perché non si ha voglia di cercare di meglio, oppure perché si crede (a torto o a ragione) di non poter esercitare abbastanza fascino per sedurre una persona con cui staremmo meglio.

QUINDI

Non fare quell'errore.

Fin dall'inizio, osserva il tuo nuovo fidanzato o la tua nuova fidanzata attentamente, senza tralasciare nessuna sua caratteristica. Accorgiti subito di com'è. In questo modo potrai decidere più facilmente e in meno tempo se davvero è la persona giusta per te. E se lo è, l'amore potrebbe anche durare per sempre. Anche da adulti.

1 commento:

  1. Penso che la risposta sia molto semplice: innamorarsi (farfalle e via di discorrendo) è davvero facile: il mondo è pieno zeppo di.persone interessenti e molto belle. Invece Amare è realmemte diverso:l'amore va costruito con il tempo, non capita così, non cade dal cielo, costa sforzi e fatica e tanti compromessi. Lo capirai al momento giusto, ora é davvero troppo presto ed è bene che ti goda l'innamoramento che con l'amore non c'entra nulla.

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