martedì 26 luglio 2016

Genitori e sesso

Ci sono i genitori new age (guarda te cosa vado a cercare per definirli...), che spiegano alla figlia cos'è il sesso, come va vissuto e come fare per non rimanere incinta, e ci sono i genitori che preferiscono la vecchia maniera. Di questi ultimi chiacchiererò di seguito. Buona lettura.

Se l'adolescente è una femmina, quel panico del genitore che lo porta a proiettare la famosa quanto fittizia "età della ribellione" va di pari passo con la paura che scopi. Questa paura è presente perché in Italia scopare senza una valida e certificata ISO9000 giustificazione è peccato. Non importa se il genitore è ateo: essendo stato immerso nella cultura cattolica o filo-cattolica, nel suo inconscio la bigotteria è penetrata negli anni a sufficienza per farne un molestatore asessuale. Sì, me lo sono inventato questo termine, e sicuramente avrai già capito a cosa mi riferisco (ma per scaramanzia te lo dico fra parentesi: mentre le molestie sessuali sono basate sulla voglia di far sesso, e le molestie asessuali consistono nel cercare di allontanare una creatura dal farlo).

C'è poi il genitore modernotto. Che se glielo dici è pure contento, perché non sa che è un incrocio fra moderno e bigotto. Moderno a parole: stando a quello dice che tutto va bene, mica è come i terroni di 70 anni fa. Bigotto perché dentro di sé si sente comunque disonorato se sua figlia scopa. Perché anche lui in Italia sta e in Italia ha vissuto, e preti, suore e mesti laici religiosi frustrati hanno comunque inquinato il cervello fino ad incrostarne le pareti con la paura di non si sa bene cosa. Si sarebbe potuto evitare l'omologazione pecoro-cristiana mettendosi in discussione, ma per fare questo ci vuole umiltà e coraggio, assai carenti nelle persone in generale, genitori compresi.
Il genitore modernotto vuole salvare capra e cavolo. Vuole che gli si riconosca l'indipendenza dai retaggi culturali e il pensiero razionale, e al tempo stesso si comporta da perfetto paladino di questi retaggi... che gli tocca giustificare con altre storielle. E cioè: non devi scopare (e devi farlo più tardi possibile) perché se lo fai troppo presto:

- potresti rimanere traumatizzata (diamine, mica deve picchiarmelo sul capo)
- non sei psicologicamente preparata (veramente non sono psicologicamente preparata per NON scopare, visto che ne ho voglia... cioè... te hai sete e io non ti faccio bere perché dico che non sei psicologicamente preparato... ma gheè?)
- corri il rischio di rimanere incinta perché tu o lui non sapete usare gli anticoncezionali (certo, ci vuole una laurea in ingegneria... e poi, anche se fosse difficile, la cosa logica sarebbe insegnare ad usarlo, mica proibire di scopare. Se non sai come si apre una bottiglia gli insegni a girare il tappo? No. Lo lasci con la sete. Forte)
- potrebbe iniziare a girare voce che sei una ragazza facile, e questo concetto potrebbe entrare nella testa di alcuni uomini che ti ronzano attorno facendoli sentire autorizzati a violentarti (la vita è strana: o non ti scopi nessuno, o ti scopano tutti)
- che figura ci fai con gli altri? (gli altri chi? Le amiche saranno contente per me, le nemiche mi invidieranno, ma tanto mi odiavano già prima, i maschi mi apprezzeranno per la mia libertà, i professori anche... e inoltre alcuni di loro sbaveranno vedendomi, dandomi voti più alti, piccolo effetto collaterale indipendente dalla mia volontà; le professoresse stupide e brutte e frustrate forse, mosse dall'invidia, potrebbero accanirsi contro di me, vero... beh, per loro cercherò di studiare un po' di più, ok?)

Insomma, caro genitore modernotto, queste motivazioni sono tremendamente inconsistenti. Ma ti voglio fare un regalo: facciamo finta che sono io che ho torto, e che quelle motivazioni sono tutte sensate. Tu in cambio però devi rispondere a una domanda. Supponiamo che in qualche modo i problemi che citi siano tutti risolti, e cioè:
- per qualche magico motivo sei sicuro che io non verrò traumatizzata, ma avrò una bellissima esperienza che avrà unicamente buone conseguenze
- per qualche magico motivo io sono matura abbastanza e psicologicamente preparata
- per qualche magico motivo, io e il ragazzo con cui voglio fare sesso sappiamo esattamente come si usano i contraccettivi
- per qualche magico motivo hai ragione di ritenere che fra i maschi che mi circondano non esistono potenziali violentatori
- per qualche magico motivo hai ragione di ritenere che le persone che mi circondano, e cioè sia i miei amici che i miei professori mi giudichino per come mi comporto fuori dal letto, riconoscendo che quello che faccio a letto siano affari miei e del mio ragazzo
...Poniamo per assurdo che le cose stiano così. In un mondo impossibile, s'intende. Ma immaginalo (non dovrebbe essere un problema: l'immaginazione ce l'hai, se sei riuscito a farti tanti film in testa su come io potrei essere danneggiata dal sesso senza che sia mai accaduto...). Ora, immaginato tutto questo, rispondi a questa domanda. Sto per andare a fare sesso con un ragazzo che non conosci. Che sensazione ti dà? Ti senti anche solo un po' più tranquillo?

No. Ti senti uguale a prima.

Le tue erano scuse. Bugie.

Sei un bugiardo. Adesso lo sai anche tu. Ringraziami, ho tirato fuori dal tuo inconscio una cosa che non sapevi di te stesso. Ti piaceva raccontarmi e raccontarti che la tua era volontà di protezione per via di quanto mi vuoi bene, cosa che io non potevo capire perché non sono genitore. E invece era una malattia mentale che da volontà di protezione e amore era solo travestita, e io lo so perché diversamente da te sono un essere pensante: si trattava di quella roba da cui, razionalistoide e modernissimo come sei, pensavi di essere esente: paura del peccato. E invece ce l'hai ancora dentro. Vuoi liberartene? Lavoraci. Vuoi tenertela? Vaffanculo. Cioè volevo dire ok, fai pure. Usala come coperta la notte, spruzzala sull'insalata come condimento, aggiungila al tono delle due parole, aggiungila all'acqua della vasca per farti un bel bagnetto. Intanto io mi comporto secondo la mia discutibile natura. Il fatto ne abbia voglia non dovrebbe rappresentare un problema di nessuno... ma se proprio vuoi vederlo come problema, allora è un problema non mio, ma tuo. E quindi vaffanculo, si, avevo detto bene.

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