venerdì 19 gennaio 2018

Sono andata in Giappone



Sono partita il 22 Dicembre dall'aeroporto di Bologna.
Era la prima volta che viaggiavo da sola.

Il volo è andato bene nel senso che "Alla fine è andato tutto bene": sono arrivata a Mosca sana e salva e sono riuscita  prendere il secondo aereo, quello super-mega-gigante. È andato male nel senso che è stato lungo. Molto lungo. E soprattutto, a Mosca hanno cambiato il gate del mio volo proprio all'apertura di quest'ultimo. E continuavano ad avvisare in russo e in inglesechesembrarusso. Sono riuscita ad imbarcarmi col rotto della cuffia, sudatissima e un po' arrabbiata...

Sono arrivata abbastanza distrutta.
Ho preso la SIM. Era della misura sbagliata.
Bene.
Francesco (il cugino ospitante) ha fatto un lavoro certosino: me l'ha tagliata precisa precisa e ha funzionato! Fiiiiu.

Poi beh, sono arrivata e... insomma, guarda il video se vuoi vedere cosa ho visto.

"Eh, ma a te non ti si vede per nulla!" Lo so, lo so.
Il fatto è che non ho nessun oggetto simil "selfie-stick" adatto per la fotocamera, per cui le poche clip in cui mi riprendo il viso sono troppo vicina all'obbiettivo. Mettici che non sono una modella, mettici il jet lag di 8 ore... Faccio paura. E se parlo mentre cammino traballa tutto. E se non cammino faccio aspettare gli altri. E se...
Insomma, hai capito.

Se vuoi vedere anche me... eccoti delle foto:


Questa era la prima sera ed ero in pigiama. Erano divertiti perché sembravo già troppo giapponese con quel coso lì. 


Meiji Jingu.


Questo è un Mochi, dolcetto tipico fatto di pasta di riso, fagioli azuki e zucchero. Bòno.



Foresta di Bambù.



Biglietto della Sfortuna.



Io con viso scemissimo.


 Colazione tipica Giapponese del primo gennaio.




 Con la statua di Hachiko.



Ramen vegano gigantissimo buonissimo.


Io che esulto.



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