giovedì 17 aprile 2014

Gemella dimentica

Oggi mia sorella gemella eterozigota partiva per un'uscita scout.
Le avevo chiesto di portare la cassa d'infermeria alla squadriglia di cui ho fatto parte, rimasta a me per sbadataggine e dimenticanze.
Lei distrattamente mi dice che è disposta a portarlo, un poco immersa nell'insicurezza del viaggiatore che parte, con pensieri simili a "Ma ho preso tutto? E se ho dimenticato quello a casa come faccio? E' tardi o è presto? Forza, chi ha un orologio?! Ma dove avevo messo lo spazzolino?.."
Io però ancora non mi ero resa conto che lei stava per partire. Probabilmente perché il tempo passa sempre più velocemente, ed ancora non mi sembrava possibile essere già nelle vacanze pasquali.
Lei, silenziosa e frettolosa se ne va, accompagnata dal fratellone. Nemmeno un saluto ha farcito quella svelta uscita. Ma io, ancora, mica me n'ero resa conto. Sono andata fuori a cercare un po' di sole, che magari poteva farmi compagnia mentre facevo inglese.

"Driiiiin", ed ecco che il telefono di casa squilla vivace! Ha risposto la mamma.
"Hei, vieni, è tua sorella che ti cerca."
Mi alzo e raggiungo il telefono, un poco infastidita dall'interruzione.
"Che c'è?"
"Senti...non ti arrabbiare però...ho dimenticato di portare la cassa d'infermeria. Scusa, scusami tanto..ma dovresti venire in sede a portarmela."
"Aunf...Ok, fatti vedere dietro il ponticino."
"Aspetto un tuo squillo."
"A dopo."
Un pochino scocciata mi tolgo la giacchetta per indossare il giubbottone, prendo le chiavi e scendo nel fresco e buio garage. Sbrigativa, accomodo un po' alla meglio la piccola cassa nel sottosella del motorino e parto. Dopo breve, già arrivata, mentre tiro fuori il trabiccolo da consegnare alla sorella, le faccio uno squillo; due bip e riattacco. Subito mi giro verso il ponticino ed eccola che mi scorrazza incontro, combattendo il forte vento che le faceva scatenare la sciarpa - ma quella era la mia sciarpa! - fra i rossi e riccioluti capelli. Sono in quel momento mi sono resa conto di tutto, e una letizia non indifferente penetra in ogni fibra del mio essere.
"Aaaah, scusami!! Sei arrabbiata?"
Anche io stupita di ciò che provavo, le dico "No, non sono arrabbiata. Ma io ti avevo salutato?"
"Uhm... mi sa di no."
"Fiuuh, fortuna che hai dimenticato la cassa! Allora noi quando ci rivediamo?" mugolo abbracciandola goffamente.
"Venerdì quando torni."
"Ok...su, fatti dare un bacino!" e smack, un bel bacino nella guanciotta della sorella. Per fortuna che ho una sorella dimentica. Sennò sarei stata un pochino male fino al suo ritorno: tre giorni senza vederla e nemmeno salutarla è troppo, troppo! La sua compagnia non mi è di vitale importanza, ma salutarla e vederla sorridente prima che parta è d'obbligo.
"Ciao allora! Divertiti eh!"
"Sì! Ciaooo!" mi dice incamminandosi verso la sede. Mi fa sorridere.
Oggi c'è proprio un bellissimo cielo.
E lei me l'ha fatto vedere.

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